sabato 23 febbraio 2013

I pronostici della 26° giornata di Serie A.

Stasera inizia la 26° giornata del campionato di serie A,e noi proviamo a fare i pronostici per le partite in programma:

Inter-Milan: i derby sono sempre molti imprevedibili.Il Milan sembra più in forma dei cugini, che oltretutto dovranno fare i conti con qualche defezione oltre che con un giorno di riposo in meno. Pronostico X2.

Juventus-Siena: Conte vuole una pronta risposta dei suoi dopo la sconfitta con la Roma ed il Siena, anche se in un buon momento, sembra un avversario buono per ripartire.
Pronostico 1.

Udinese-Napoli: partita molto insidiosa per gli uomini di Mazzarri, reduci dalla seconda sconfitta rimediata contro il Viktoria Plzen; l'Udinese, forte del fattore campo, sarà avversario ostico.
Pronostico X.

Atalanta-Roma: i nerazzurri, reduci da prestazioni altalenanti, cercheranno di convincere contro una Roma rinfrancata dalla vittoria contro i primi della classe, ma orfana dei "due capitani" Totti e De Rossi.
Pronostico:1X

Altri pronostici: Lazio-Pescara 1; Palermo Genoa 1X; Sampdoria-Chievo 1; Bologna-Fiorentina X; Cagliari-Torino 1X; Parma-Catania X.

MF

venerdì 22 febbraio 2013

Falcao - di Fabrizio Vitale, Bar Frankie


A leggere Falcao ci si può far spiazzare, di sicuro gli over 40 (e io lo sarò fra non molto) sobbalzeranno sulla sedia ricordando Paulo Roberto, l’indimenticato regista “basso” che nella prima metà degli anni ’80 conquistò Roma non meno di quanto ha fatto Totti in questi anni.
Sto esagerando? Andare a chiedere a Roma chi era Falcao, se oggi ci stropicciamo gli occhi guardando come gioca Pirlo sappiate che 30 anni fa Falcao giocava esattamente così e così divinamente !
Del resto non è un caso che nei suoi anni con la maglia giallorossa la Roma vinse uno scudetto e due coppa Italia e il suo soprannome “l’ottavo Re di Roma” ne certifica la grandezza, questo e’ stato Falcao…Paulo Roberto Falcao.

Continuate a leggere su:  Falcao by Frankie

mercoledì 20 febbraio 2013

Un Milan da sogno travolge il Barcellona

Doveva essere la partita di Messi e del Barcellona dei record, tutti si chiedevano quanti gol avrebbe subito il Milan, dato per vittima sacrificale dello straordinario squadrone blaugrana e, invece sono stati i rossoneri, con una prova strepitosa per tattica, per spirito di squadra e per coraggio, a fare proprio il match con due gol bellissimi e utilissimi in vista della partita di ritorno.

Nonostante la pesante assenza di Balotelli, che non può giocare in Champions perchè è già sceso in campo europeo in questa stagione con la maglia del Manchester City, il Milan schiera la formazione tipo. Dall'altra parte, lo spauracchio Messi guida l'attacco del Barcellona che, per la trasferta, indossa una divisa di gioco alquanto discutibile. Il primo tempo è privo di particolari emozioni, le due squadre si studiano ed è soprattutto la squadra catalana a fare il gioco con la sua fitta rete di passaggi che, però, questa volta non fa breccia nella retroguardia rossonera guidata da un Ambrosini in gran forma. Ma il Barcellona non sembra essere in gran serata, Messi, Xavi e Iniesta non incidono molto e non giocano come dovrebbero e il Milan, piano piano, prende coraggio.

Nella ripresa arriva la svolta: tiro da 30 metri di Montolivo, un difensore blaugrana devia sul braccio di Zapata ma l'arbitro non fischia e lascia giocare. Sulla palla s'avventa Boateng che scarica in porta e batte Valdes. Il Barcellona subisce psicologicamente il gol e finisce in balia delle manovre rossonere che approfittano degli ampi spazi per spingere in contropiede. Al 29' della ripresa Allegri, che stasera ha realizzato un autentico capolavoro di tattica non sbagliando assolutamente nulla, sostituisce Pazzini per Niang. E' proprio lui, che da lontano sembra Balotelli, ad innescare l'azione del raddoppio: riceve palla e l'appoggia ad El Shaarawy che serve l'accorrente Muntari con un morbido pallonetto che il ghanese mette in rete al volo per il 2-0 che chiude l'andata degli ottavi e scatena la festa in campo e sugli spalti.


domenica 17 febbraio 2013

Una sassata di Totti abbatte la Juventus

Quando Francesco Totti al 13' del secondo tempo ha visto arrivare quella corta respinta della difesa juventina avrà pensato che un'occasione ghiotta come quella non sarebbe più capitata e con tutte le energie che aveva in corpo, ha lasciato partire un missile terra-aria che Buffon ha visto solo quando la palla è uscita dalla rete.

Quasi contemporaneamente, in Ciociaria c'è stata una scossa di terremoto del 4.8 della scala Richter con epicentro nei pressi di Isola Liri e molte persone, sui social network, hanno scherzato dicendo che sono stati gli effetti del tiro del capitano giallorosso. Battute a parte, sembra che non ci siano state conseguenze gravi a persone e cose.

Il big match dell'Olimpico è stato vissuto con grande attesa da entrambe le squadre: da una parte la Roma voleva a tutti i costi una rivincita dopo il doloroso 4-1 dell'andata e, soprattutto, era in cerca di una spinta per far ripartire una stagione finora deludente. Dall'altra la Juventus, che voleva chiudere in bellezza un trittico di partite iniziato con il successo contro la Fiorentina e continuato con il rotondo 3-0 inflitto al Celtic.

Nella prima parte di gara le squadre si studiano e le occasioni si contano sulle dita di una mano. Da ricordare solamente un tiro di Osvaldo in area bloccato senza problemi da Buffon, e una punizione di Pirlo destinata all'angolino basso salvata in angolo da Stekelemburg.
In avvio di ripresa, si accende la partita ed entrambe le squadre vanno più volte vicine al gol: prima con Osvaldo, che anticipa Barzagli in area, ma la palla termina sul fondo. Poi è la volta di Vucinic che sfiora l'incrocio dei pali con un tiro di esterno al volo su assist di Pogba. Quindi Pjanic, con un destro dai 25m che impegna Buffon e infine Matri che, da posizione angolata, prova a sorprendere Stekelemburg che devia in angolo con i piedi.

Al 13' arriva la svolta: Pjanic batte una punizione verso l'area bianconera che respinge. Sul pallone s'avventa il capitano giallorosso che non lascia scampo al portierone azzurro, fino a quel momento strepitoso. Per Francesco Totti è il 224° gol in Serie A, uno in meno di Nordhal, il secondo bomber nella classifica dei più prolifici, e il 10° segnato a Buffon. Infinito

Il gol è una mazzata che piega la Juventus, affaticata anche dalla terza partita in sette giorni. I bianconeri negli ultimi minuti provano in tutti i modi a raggiungere il pari lanciando continuamente il pallone dalle parti di Stekelemburg, ma la Roma è una corazzata che difende con le unghie e con i denti fino al fischio finale il risultato, ottenendo una vittoria meritata e di grande valore

sabato 16 febbraio 2013

Balotelli trascina il Milan al terzo posto

Quattro gol in tre partite ma soprattutto prestazioni strepitose, da vero leader, hanno trasformato Balotelli dall'incognita legata al suo carattere un pò esuberante a eroe della curva rossonera. In poche partite, il ragazzo ha preso per mano il Milan e l'ha trascinato su al terzo posto, obiettivo minimo per Allegri, e ha dimostrato, per chi ancora ne avesse bisogno, che lui è uno di quei campioni in grado di trasformare la partita. La tifoseria rossonera ha già dimenticato Pato e ha eletto Mario come nuovo beniamino e in tanti già sognano di poter aprire con lui un nuovo ciclo di grandi successi.

Peccato che Super Mario non potrà esserci contro il Barcellona mercoledì a San Siro, avendo già giocato in Champions League con il Manchester City. La sfida contro Messi sarebbe stata affascinante e avrebbe dato più coraggio al Milan, che dovrà affidarsi soprattutto a El Shaarawi, assente ieri sera proprio per essere pronto al big match.

Nella partita di ieri sera, era evidente come la squadra fosse con la testa alla sfida contro i blaugrana. Allegri l'aveva detto nella conferenza stampa del giorno prima che la partita con il Parma non sarebbe stata facile e, infatti, il Milan fin da subito è parso svogliato e poco convincente e solo il goffo intervento in scivolata di Paletta al 39', che ha mandato il pallone in rete alle spalle di Pavarini, ha sbloccato un incontro che sembrava destinato a finire nell'albo dei più noiosi.

Nella ripresa, dopo qualche brivido nella retroguardia rossonera provocato da Amauri, il Milan raddoppia con Balotelli, che segna su calcio di punizione e chiude definitivamente la partita. Nei minuti di recupero, Sansone accorcia le distanze, ma ormai è troppo tardi per recuperare

venerdì 15 febbraio 2013

I pronostici della 25° giornata di Serie A

Eccoci di nuovo all'appuntamento settimanale con i pronostici sulla giornata di serie A - la 25° - che prevede lo "spezzatino" di partite, da questa sera a lunedì prossimo.

Milan-Parma:
I rossoneri lasciano a riposo El-Sharaawy in vista del Barcellona e molto probabilmente sarà sostituito da Boateng; in difesa Yepes o Zaccardo al posto di Mexes. Donadoni ha praticamente tutti a disposizione ma non dà indicazioni di formazione. Potrà fare la sua parte il fattore campo. Pronostico: 1

Roma-Juventus:
Il match clou della giornata vedrà contro due squadre in condizioni opposte: i giallorossi, provenienti da una serie di risultati negativi, ancora alla ricerca di una vera identità; i campioni d'Italia sono carichi dopo la batosta inflitta al Celtic e dalla indiscussa leadership in campionato. Sembra non esserci partita, ma la stanchezza fisica potrebbe gravare sulle gambe degli uomini di Conte.
Pronostico: X2

Napoli-Sampdoria:
La "truppa" di Mazzarri è chiamata ad una prova di forza dopo la delusione europea; la Samp è in un buon momento di forma e farà sicuramente valere la sua migliore condizione fisica. Risultato non scontato.
Pronostico: 1X

Fiorentina-Inter:
Stramaccioni riproporrà più o meno gli stessi della partita con il Cluj e questo probabilmente penalizzerà i nerazzurri dal punto di vista fisico; i viola,non in buon momentocercheranno una spinta decisiva dal pubblico amico.
Pronostico: X

Altri pronostici: Siena-Lazio 2; Chievo-Palermo X; Catania-Bologna 1; Genoa-Udinese X; Pescara-Cagliari 1X; Torino-Atalanta X.


M.F.





giovedì 14 febbraio 2013

Valentino Mazzola, la leggenda

Valentino Mazzola (Cassano d'Adda, 26 gennaio 1919 – Superga, 4 maggio 1949)

« Ancora adesso se debbo pensare al calciatore più utile ad una squadra, a quello da ingaggiare assolutamente, non penso a Pelé, a Di Stéfano, a Cruijff, a Platini , a Maradona: o meglio, penso anche a loro, ma solo dopo avere pensato a Mazzola. » (Giampiero Boniperti)


Allora, chi è il più grande calciatore italiano di tutti i tempi? Bella domanda... Non è facile, ce ne son tanti: Baggio, Rivera, Meazza, Piola,  Mazzola... Un momento! Mazzola? Sì, lui, Valentino Mazzola. 

Il primo grande numero 10 della storia del calcio, secondo alcuni addirittura il più forte di tutti... Un leader, un trascinatore, un calciatore completo, moderno nella concezione del gioco e dotato di capacità atletiche e facilità di corsa fuori dal comune; quello che chiameremmo oggi trequartista anche se in realtà non bastano queste parole per capire e farsi un'idea di chi fosse realmente il soggetto in questione.

Capitano e simbolo assoluto del Grande Torino (la squadra più forte al mondo nella seconda metà degli anni '40)e della Nazionale, anticipò l'idea del calciatore universale alla Alfredo Di Stefano. 

Padre di Ferruccio e del più celebre Sandro (anche lui gran calciatore,famosi i suoi trascorsi all'Inter di Herrera) la sua vita è stata tragicamente spezzata dalla tragedia di Superga, a soli 30 anni.
Valentino Mazzola nacque a Cassano d'Adda, nel milanese. La sua, è una di quelle famose storie sportive: infanzia difficile, condizioni economiche disagiate ma un talento con i piedi che non poteva passare inosservato. Un ragazzo riservato, umile, di poche parole ma "dal cuore grande": basti pensare che all'età di 10 anni gettandosi nelle acque del fiume Adda, salvò la vita ad un suo compaesano di quattro anni più giovane che stava annegando: si trattava di Bonomi, futuro calciatore e capitano del Milan. Nonostante, per ovvi motivi, avesse iniziato a lavorare sin dall'età di 12 anni (come fornaio prima, presso il linificio del suo paese poi) il giovane Valentino comincia a coltivare la sua passione per il calcio: è un grande tifoso della Juventus e ispirandosi ai suoi idoli di allora (uno su tutti, Orsi) giocava nei campetti fangosi e nei quartieri del suo paese con i suoi amici. E' proprio tra il fango e la melma, che un dirigente della Tresoldi, squadra di Cassano d'Adda, vedendolo giocare e rimanendo sbalordito, lo porta nelle giovanili nel 1934. Il primo campionato lo disputa nella stagione 1935 - 1936,sempre con la Tresoldi, percependo 10 lire a partita come stipendio. 
Nel 1938, nello stesso periodo in cui l'Alfa Romeo gli fece la proposta lavorativa che includeva la possibilità di giocare in Serie C, ricevette, da parte del Milano, la prima vera offerta della carriera, intravedendo la possibilità di giocare in Serie A. Era molto indeciso e le sue riflessioni lo fecero optare per l'Alfa, perché quest'ultima gli garantiva anche un'occupazione. Lasciò la squadra nel 1939, dopo aver goduto del favore degli spettatori, che apprezzavano il suo ritmo e le sue giocate, per prestare il servizio militare a Venezia. Qui, in seguito, dopo essere entrato in Marina ed essere arrivato a pesare addirittura oltre 90 kg , viene sottoposto ad un provino dopo essere stato notato da alcuni osservatori del Venezia Calcio. E' la sua grande occasione, e dopo aver fatto la trafila con la squadra riserve, finalmente l'esordio: il 31 marzo 1940 debutta in serie A a Roma contro la Lazio. Il talento innato e le prestazioni sono sotto gli occhi di tutti, e non è un caso che la sua squadra grazie a lui, riesce a vincere la Coppa Italia nel 1941 arrivando terza l'anno seguente in campionato. Ma per Mazzola, sono altri i palcoscenici. E l'occasione giusta arriva: naturalmente, il Torino. 
Egli vi approda nella stagione 1942-1943 e col tempo grazie alla sue imprese e a quelle di alcuni suoi compagni la squadra diventa il "Grande Torino": con i granata vinse da capitano cinque scudetti (1943 e poi dal 1946 al 1949) disputando in totale 231 partite segnando 109 reti (29 nella stagione 1946-1947, con cui si laureò capocannoniere della serie A).  Numeri da capogiro. 
Il 1º maggio, giorno seguente alla gara contro i nerazzurri, i granata volarono a Lisbona per disputare il 3 maggio un'amichevole contro il Benfica, conclusasi 4-3 

 

per i lusitani, una gara quasi cavalleresca. Il Torino, in realtà a questa gara non doveva nemmeno parteciparvi: la partita fu organizzata da Mazzola per l'addio al calcio dell'amico Ferreira, capitano della Nazionale portoghese. I granata dovevano esserci perchè erano considerati a quel tempo "la squadra del Mondo", per le vittorie e non solo. Quella fu, purtroppo, l'ultima gara del Grande Torino, una squadra intera rapita in cielo. Il famoso incidente aereo di Superga, infatti, avvenne dopo quella partita. I morti furono 31, e tra questi anche Mazzola, ma il suo ricordo rimane per tutti quello di un calciatore che non si è visto nè prima nè dopo. 


 "Potete vincere sempre nel calcio, l'importante è che non siate ostili ai cambiamenti
(celebre, forse la più importante e significativa frase di Mazzola) 


di Giuseppe Girardi
twitter: @gg230591




fonte: wikipedia




Ottavi di Champions League, i verdetti delle prime quattro partite

Si spengono i riflettori sulla prima settimana degli ottavi di Champions League con i pareggi tra Real e Manchester di ieri sera. Martedì, invece, era stata la volta della Juventus che aveva travolto con un perentorio 3-0 il Celtic a Glasgow e del Psg uscito vittorioso per 2-1 dal Mestalla contro il Valencia.




La Juventus si è presentata nella bolgia di Glasgow senza alcun timore dando prova di essere una grande squadra e mettendo in chiaro l'intenzione di voler arrivare sino in fondo. I tre gol rifilati al Celtic assicurano, a meno di follie nella gara di ritorno, il passaggio ai quarti e il diritto di far parte delle migliori otto d'Europa. E' presto per dire se la Juventus potrà vincere la Champions League, il Celtic s'è dimostrata una squadra non all'altezza delle aspettative e i bianconeri hanno vinto con disarmante facilità senza soffrire quasi mai. Bisognerà quindi aspettare avversarie di un altro livello per vedere dove potrà arrivare la squadra di Conte.



Il Psg domina il suo ottavo dando spettacolo al Mestalla segnando due splendidi gol con gli argentini Lavezzi e Pastore, ma rovinando la sua prestazione nel finale quando subisce prima il gol di Rami che riapre le speranze degli spagnoli e dopo con l'espulsione di Ibrahimovic per un'entrataccia su Guardado (oltre allo svedese sarà squalificato anche Verratti che era diffidato ed è stato ammonito). I francesi non sono favoriti per la conquista del titolo ma sono una squadra davvero ostica e ben messa in campo da Ancelotti ma che deve ancora limare alcuni difetti dovuti all'inesperienza a così alti livelli.


Il pareggio tra Real e Manchester accontenta solo gli inglesi che possono quindi aspettare l'arrivo all'Old Trafford dei rivali spagnoli con molta più tranquillità. La partita è stata un susseguirsi di azioni dall'una e dall'altra parte. Sono stati soprattutto i padroni di casa a fare il gioco, ma ogni volta che la palla passava tra i piedi dei Red Devils erano guai dalla parte di Diego Lopez. In avvio, al 5' Coentrao prova a girare a rete ma il tiro impatta sul palo più lontano. Le incursioni di Ronaldo e di Di Maria sono devastanti e sembra che da un momento all'altro il Real possa affondare il colpo. Arriva invece il vantaggio ospite: su azione di calcio d'angolo, poderoso stacco di testa di Welbeck che anticipa l'intervento di Ramos e batte Lopez. Il Real però non si abbatte e si lancia subito alla ricerca del pari. E' proprio l'uomo più atteso della partita e che giocava contro il suo passato a mettere in rete al 29': Coentrao spinge sulla sinistra e crossa al centro dove svetta più in alto di tutti Ronaldo che con un millimetrico colpo di testa supera De Gea. Il portoghese, sportivamente non esulta. Sul finire del primo tempo ancora due sussulti: prima con il Real che reclama un rigore per atterramento di Di Maria da parte di Jones, ma l'arbitro fa segno di continuare a giocare. Dopo con Welbeck che devia un cross da sinistra di Van Persie deviato in angolo dal sorprendente Lopez. Nella ripresa, al 60', cross da destra di Khedira su cui interviene in scivolata Coentrao ma De Gea con un intervento da portiere di calcio a 5 salva di piede in angolo. A questo punto i ritmi si abbassano ed è il Manchester a tentare il colpaccio ma per ben due volte manca di poco il bersaglio con Van Persie che colpisce una traversa e sfiora la rete scavalcando Lopez con un pallonetto salvato sulla linea da Xabi Alonso. La partita termina 1-1 e il discorso qualificazione è ancora aperto, ma è il Manchester a uscire sorridente dal campo.




La sfida tra Shaktar e Borussia è funestata all'avvio dalla notizia della morte di cinque tifosi della squadra ucraina in un incidente aereo avvenuto alle 18.35, che stavano andando allo stadio ad assistere i loro beniamini. Prima dell'inizio le due squadre si sono raccolte a centrocampo per un minuto di raccoglimento.
Parte bene il Borussia che mette subito alle corde i padroni di casa. Il campionato ucraino è fermo da due mesi e si vede, il primo tiro arriva solo al 26'. Al 31', Srna, l'uomo più rappresentativo dello Shaktar, pennella una punizione dal limite che trova impreparato Weidenfeller regalando il sorprendente vantaggio alla squadra di casa. Al 42' i tedeschi trovano il pari con un'azione ai limiti del ridicolo: Lewandowski tenta il tiro ma liscia il pallone facendo scontrare Fernandinho e Chygrynskiy intervenuti per deviare la palla e lasciando così campo aperto al bomber giallonero di depositare in rete.
Nella ripresa Chygrynskiy lancia dalla sua area, Hummels manca l'intervento e Douglas Costa, appena entrato, stoppa e tira al volo di sinistro mettendo il pallone sotto al sette. La reazione del Borussia è travolgente e si concretizza nel finale proprio con Hummels che si fa perdonare l'erroraccio precedente raggiungendo il pari con un colpo di testa da azione d'angolo.
Bellissima partita alla Donbass Arena, giocata meglio dagli ospiti, sicuramente più in forma ma con una difesa a volte imbarazzante e che lascia aperte le porte per la qualificazione al turno successivo per entrambe le compagini.

lunedì 11 febbraio 2013

Risale l'Inter, pareggia il Milan, la Roma sconfitta ancora




L'Inter torna alla vittoria e si porta a un punto dalla Lazio fermata sabato sera in casa dal Napoli. Il Milan soffre a Quartu e acciuffa un bel Cagliari solo nei minuti finali. La Roma perde ancora e, questa volta, non dipende da Zeman.



Una gara spettacolare e vibrante quella di San Siro, con l'Inter che domina, crea parecchie palle gol e fa divertire. Milito torna in campo e segna il gol che assicura i tre punti ai nerazzurri. Al 1° minuto segna Cassano con la complicità di Puggioni che non trattiene il forte tiro dell'attaccante barese. Dopo aver sfiorato il gol con Acerbi, arriva il pareggio del Chievo con Rigoni, lasciato tutto solo a centro area, che insacca di testa un cross dalla sinistra. Passano pochi minuti e arriva il nuovo vantaggio interista: Angolo dalla destra, perfetta incornata di Ranocchia che termina la sua corsa all'incrocio dei pali. Nella ripresa Milito chiude il match raccogliendo un preciso assist a centro area. La punta, spalle alla porta, si gira e con un preciso diagonale di destro sul secondo palo supera per la terza volta Puggioni. L'Inter torna alla vittoria e stacca i cugini portandosi così a un punto dalla zona Champion's.


Il Milan frena e conquista un punto insperato visto quello che è ha prodotto in campo. Il Cagliari, infatti, ha giocato davvero bene per larghi tratti creando numerose occasioni da gol, in particolare con Ibarbo. E' proprio il colombiano che porta in vantaggio la squadra di casa al 45' con un preciso colpo di testa su assist di Conti. Balotelli è spento rispetto a quello che s'è visto la scorsa settimana e l'alchimia con El Shaarawy non convince ancora. Nonostante tutto riesce ad agguantare il pari all'82' su calcio di rigore assegnato per atterramento dello stesso attaccante da parte di Astori, che viene espulso. Negli ultimi infuocati minuti, il Milan spinge sull'acceleratore nel tentativo di segnare il gol della vittoria, ma il risultato non cambia più e, probabilmente, è giusto così.


L'esonero di Zeman non basta alla Roma per trovare la vittoria sul campo della Sampdoria che aspetta cinicamente il minimo errore avversario per affondare il colpo. Il nuovo allenatore, Andreazzoli, schiera i giallorossi con un inedito, ma sempre offensivo, 3-4-3 con il trio Marquinos, Burdisso e Castan davanti al rientrante Stekelemburg e Marquino al posto di Florenzi. I giallorossi tengono il pallino del gioco per tutto il primo tempo, ma non sfondano. Nella ripresa, al 6' va in gol Lamela, ma viene annullato per un inesistente fuorigioco dell'argentino. In realtà in off side c'era Marquino ma l'arbitro non se ne accorge. Rossi, corre ai ripari e mette Sansone al posto di Soriano. E' lui a servire Estigarribia all'11' per il gol che sblocca la partita. La Roma potrebbe pareggiare su calcio di rigore assegnato per l'atterramento di Lamela ma Osvaldo, che toglie la battuta a Totti, calcia debole tra le braccia di Romero. Nel giro di pochi minuti arrivano tre gol: prima Sansone raddoppia su punizione, poi Lamela accorcia le distanze e infine Icardi chiude la partita segnando il 3-1 nuovamente su assist di Sansone.

domenica 10 febbraio 2013

I pronostici della 24° giornata di Serie A

Cagliari - Milan:

Tra ricorsi e contro ricorsi, la partita sembrava si dovesse giocare nelle aule di un tribunale invece che sul campo. Alla fine è stato deciso che la partita verrà giocata a Quartu, all'Is Arenas. Il Cagliari è reduce dalla bella vittoria che ha portato all'esonero di Zeman dalla panchina della Roma. Il Milan, con un Balotelli scatenato cerca tre punti che la porterebbero a un passo dalla Lazio e dal terzo posto valido per qualificarsi alla prossima Champion's League
Pronostico: 1 X 2


Sampdoria - Roma:

I blucerchiati provano ad approfittare del cambio di allenatore in casa giallorossa per continuare la sua serie positiva. In attacco il folletto Icardi farà coppia con Sansone. Andreazzoli rilancia Stekelemburg tra i pali e sposta Pjanic dietro le punte Totti e Osvaldo. L'ordine è quello di difendere di più cercando quell'equilibrio tra i reparti che mancava con Zeman.
Pronostico: 1 X


Inter - Chievo:

L'inter non vince dal 12 gennaio, 2-0 in casa contro il Pescare, inanellando nelle ultime partite due pareggi e una pesante sconfitta contro il Siena ultimo in classifica. Stramaccioni deve fare a meno di Chivu in difesa e arretra Cambiasso dal centrocampo. Al suo posto Kuzmanovic. Dietro le punte Cassano e Palacio debutta dal primo minuto Kovacic. Il Chievo si schiera con un 5-3-2 per soffocare le offensive bianconere. In attacco Paloschi e Théréau
Pronostico: 1


Udinese - Torino:
Pronostico: 1

Palermo - Pescara:
Pronostico: 1 X

Bologna - Siena:
Pronostico: 1

Atalanta - Catania:
Pronostico: X 2

Parma - Genoa:
Pronostico: X


Riparte la fuga della Juventus

Una vittoria che vale più dei tre punti in palio quella ottenuta dai bianconeri ai danni della Fiorentina ieri sera allo Juventus Stadium di Torino. Grazie, infatti, al pareggio tra le due dirette inseguitrici, Lazio e Napoli, la Juventus allunga a cinque i punti di distacco sulla seconda e può permettersi di preparare con più tranquillità la sfida con la Roma di sabato prossimo.

La squadra di Conte dirige la partita lasciando pochi spazi alle incursioni viola e chiude il match nei primi quarantacinque minuti. Vucinic porta in vantaggio la Juve al 20' raccogliendo una corta respinta di testa di Roncaglia e infila Viviano con un bel destro al volo. Alla fine del primo tempo Matri raddoppia raccogliendo l'assist di Vidal. Un gol facile facile ma segnato senza uno scarpino, perso poco prima di appoggiare in rete. Una Fiorentina abulica e senza energie è quella che si è presentata a Torino. Jovetic è sembrato spento e non ha quasi mai creato pericoli alla retroguardia bianconera.



A Roma, Lazio e Napoli hanno dato vita a una partita spettacolare con continui cambi di fronte che hanno lasciato gli spettatori senza fiato per tutti i novanta minuti. La Lazio passa in vantaggio con Floccari all'11'. Cross di Konko, stop di petto della punta a centro area e tiro di destro che supera De Sanctis. Il giocatore biancoceleste è in giornata di grazia e non fa sentire la mancanza di Klose che ne avrà per almeno due mesi. Il Napoli non ci sta e si butta a testa bassa alla ricerca del pari, ma le azioni fioccano da entrambe le parti. Da segnalare i due pali presi da Floccari e le traversa colpite da Cavani e Inler. 
A tre minuti dal termine la Lazio capitola: da un azione da calcio d'angolo, Campagnaro colpisce al volo e batte Marchetti per un pareggio, probabilmente giusto, ma che sicuramente accontenta più il Napoli uscito imbattuto da un campo insidiosissimo.