martedì 9 aprile 2013

Derby: 90 minuti inutili

Il derby romano che doveva servire ai giallorossi per agganciare la Lazio e l'Inter in zona Europa League e ai biancocelesti per allontanare l'Inter e approfittare del mezzo passo falso della Fiorentina, si risolve con un pareggio che è un occasione persa per entrambe più che un punto guadagnato. La Lazio parte forte come se i 90 minuti e il viaggio in Turchia non ci fossero mai stati e la Roma ne soffre subito gli affondi, come però spesso accade nel secondo tempo la partita cambia, complice anche il rigore sbagliato da Hernanes a inizio ripresa. Buona la direzione di Mazzoleni che in tutta la partita arriva in ritardo su un solo episodio, ovvero il fallo di Radu su Lamela che avrebbe dato il secondo rigore alla Roma, questo però ci porta a chiederci se non sarebbe il caso di far pagare il biglietto anche agli arbitri di porta o dargli una casacchina rossa da steward, visto che dall'inizio del campionato non hanno avuto una volta il coraggio di prendere una decisione e di far sì che l'arbitro centrale non dovesse subire un processo dai media, per un'unica sbavatura dopo una gara come il derby di Roma diretto più che sufficientemente.


Fischio d'inizio alle 20:45, la Lazio capisce che è iniziato il derby e comincia a fare la partita, ad una velocità che la Roma non sa sostenere arrivando in ritardo su tutti i palloni e Candreva al 12' suona la sveglia a Stekeleburg con un gran destro dal vertice dell'area di rigore. La Roma in mezzo al campo non c'è, De Rossi in primis soffre, "come già visto in passato", l'atmosfera della stracittadina e al 15' lasciando un  metro di troppo ad Hernanes che, nell'unico pallone buono giocato nel primo tempo, scarica un sinistro dritto sotto il sette alla destra dell'estremo difensore romanista che non può fare niente. Dopo il goal la Lazio continua a tenere bene il campo e a non far giocare la Roma, senza però creare altre azioni pericolose. A due minuti dalla fine del tempo arriva lo squillo di Totti, che fa esplodere un destro da 20 metri al volo sul quale Marchetti deve dimostrare ancora una volta di essere uno dei migliori portieri italiani.


Ripresa che inizia per tutti alle 21:45 ma ancora una volta non per la Roma che al pronti via concede un calcio di rigore alla Lazio per un'ingenuità di Marquinhos che, solo come solo un cactus nel deserto può essere, fa l'unica cosa che un giocatore di calcio non può fare, colpisce il pallone con il braccio. Hernanes si porta sul dischetto e mentre la curva Nord è già pronta ad esultare, arriva lo Sliding Doors, "palla dentro e derby in bacheca?", neanche per idea il profeta calcia fuori e apre la parte negativa della sua partita cancellando quello che di buono aveva fatto con il goal del vantaggio. Sono le 21:50 e come per magia dagli spogliatoi esce la Roma, già perché dopo aver rischiato di chiudere in passivo il quarto derby di fila già al 5' della ripresa, la Roma spinta dal boato della curva Sud si fa coraggio, si ricorda che l'uomo dei record ce l'ha lei e dopo appena sette minuti, grazie all'intervento di Hernanes su Pjanic, conquista un rigore che Francesco Totti non ha nessuna voglia di sbagliare e fa 1-1, pareggiando la gara e raggiungendo sia Marco Delvecchio che Dino Da Costa come miglior marcatore nella storia dei derby, l'uomo dei record appunto. La Lazio che in meno di 10 minuti ha visto la medaglia cambiare faccia accusa il colpo e Totti ci prova anche con una  punizione siluro che Marchetti non trattiene, ma per fortuna sua e della Lazio Florenzi non è Kuyt e si resta sull'1-1. Ancora cinque minuti e Biava si fa buttare fuori per doppia ammonizione. I venti minuti che restano sono un piccolo assedio della Roma che ci prova sempre su punizione con il solito Totti e nel finale con Lamela che raccoglie un corner telecomandato dello stesso Totti, mettendolo alto sulla traversa da posizione più che favorevole. 

Si chiude così una sfida che non vede ne vincitori ne vinti, ma tanti scontenti.

di Andrea Tosti

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