lunedì 12 novembre 2012

Mister Allegri, meriti tutta questa riconoscenza?


Forse è rimasta solo la dirigenza del Milan ha riporre fiducia nel mister Massimiliano Allegri; a questo punto la quasi totalità dei tifosi vorrebbe vedere il tecnico toscano allontanato dalla panchina rossonera. 
I risultati del Milan in questa stagione sono veramente un pianto amaro: 14 punti in 12 partite in campionato sono uno score da salvezza, tra l'altro con le proibitive partite contro Napoli e Juve alle porte; in Champions la fortunosa vittoria esterna contro lo Zenit ha evitato una situazione analoga; per tutta risposta stamattina è arrivata l'ennesima conferma del mister sulla panchina. Lasciamo perdere il caso il cui ci fosse stato stato Zamparini alla guida del Milan, che probabilmente avrebbe cacciato Allegri dopo 3 sconfitte, ma non si capisce il comportamento in primis di Galliani, sempre pronto a difendere l'indifendibile.Si parla di mancanza di alternative e di riconoscenza nei confronti di un allenatore vincente, con anche l'attenuante di avere una rosa nemmeno paragonabile a quella dell'anno scorso; questo è indubbio, ma io credo invece che sia proprio il mister ad essere il più indegno di questa società. Allegri ha vinto uno scudetto con una squadra nettamente superiore alle avversarie, per poi perdere malamente la semifinale di coppa Italia contro il Palermo qualche giorno dopo e lasciare quindi vincere all'Inter quella coppa; ha vinto la Supercoppa italiana qualche mese dopo per poi riuscire a perdere, da favorito, il campionato dell'anno successivo a favore della Juve; per non parlare delle performance di Champions: due anni fa eliminato dal tutt'altro che irresistibile Tottenham agli ottavi; l'anno scorso eliminato meritatamente dal Barcellona ai quarti, dopo aver rischiato un clamoroso ribaltone ad opera dell'Arsenal negli ottavi (4-0 all'andata per i rossoneri, 3-0 al ritorno per i gunners). Quest'anno ha mostrato di non saper mettere insieme i nuovi giocatori a disposizione, cambiando continuamente moduli ed interpreti, ed il gioco non si vede se non contro qualche avversario nettamente inferiore; se è vero che l'allenatore deve essere prima di tutto un buon motivatore, il comportamento in campo di certi giocatori che sembrano la brutta copia di quelli visti l'anno scorso (Boateng, Nocerino, Robinho) lascia più di qualche dubbio sulle qualità di Allegri. Altra pecca del mister che ogni vero tifoso rossonero non si sarà lasciato sfuggire è l'incapacità di portare la squadra al successo negli scontri diretti contro le "grandi": quasi nessuna partita è stata vinta tra l'anno scorso e quest'anno. 

Infine, le noiose performance mediatiche del tecnico toscano: le sue interviste sono sempre uguali, gli argomenti trattati sempre gli stessi, le risposte ripetitive, la fastidiosa propensione a difendere i propri giocatori qualsiasi sia stato l'andamento della partita, insomma a vedere (o a far credere di vedere) il bicchiere sempre mezzo pieno per smorzare eventuali critiche; a questo proposito è utile citare la famosa frase pronunciata dal mister dopo tre giornate di campionato:« L'anno scorso dopo tre giornate eravamo a 2 punti,ora siamo a 3...e questo è positivo ». No comment. Tutto questo non è forse sintomo di smarrimento?E poi, per quali "imprese" bisogna essere riconoscenti nei confronti di Max Allegri? L'impressione è di uno che tira a campare sperando che qualche risultato casuale lo salvi; e questo è inaccettabile per una società come il Milan.



MF

2 commenti:

  1. Non si è mai visto un top team svendersi in questa maniera. L'allenatore è incapace a mettere in campo una squadra per lo meno equilibrata e con una sorta di gioco, d'altronde è vero che sono stati venduti i big ma in campo si scende sempre in undici. Un esempio è stata la prestazione di ieri sera dell' Atalanta contro l' Inter, dove la voglia di correre ed affermarsi ha fatto la differenza.
    La dirigenza del Milan, inoltre, non ha il coraggio di rivoluzionare come ha fatto qualche anno fa il Barcellona inserendo in squadra quei giovani promettenti che possono fare esperienza. Il club catalano, infatti, dopo la partenza dei top players inserì in rosa i giovani della propria "cantera" consacrando nell' olimpo del calcio i vari Cavi, Iniesta, Puyol,ecc...

    RispondiElimina
  2. E' proprio questo uno dei problemi principali del Milan, la totale confusione e assenza di idee su come ricostruire una squadra per vincere. La società, alle prese con problemi di bilancio, non sente evidentemente di avere garanzie sufficienti dai giovani che ha nella sua primavera e, d'altra parte, non può permettersi di acquistare top player. E in questo caos pesa l'assenza del presidente che ormai da troppo tempo non fa più sentire la sua voce

    RispondiElimina