giovedì 21 marzo 2013

Brian Clough: il più grande di tutti?

"Non credo di essere il miglior allenatore al mondo, ma sono sicuramente nella top one."

Quando era un centravanti fra i più temuti del campionato inglese, "Wild" Bill Shankly, il leggendario manager che ha inventato il Liverpool, disse di lui : "E' peggio della pioggia a Manchester, almeno quella ogni tanto smette". Brian Clough invece di segnare non smetteva mai. Nè di protestare e inveire con i suoi avversari. 
Intrattabile, permaloso, arrogante, freddo: non vi sono aggettivi più appropriati per descriverlo; ma Brian Clough seppe meritarsi anche il titolo di “soccer genius”, perché è stato realmente un manager geniale, un allenatore che, in un calcio legatissimo alle tradizioni come quello inglese, portò realmente delle novità e seppe imporle con i risultati rivoluzionando l'intero movimento. Ed è stato l'unico a portare le sue squadre, il Derby County nel ’72, ed il Nottingham sei anni dopo, a conquistare il primo titolo della loro storia, che nel caso del Forest è anche rimasto l'unico. Infatti,  fu capace con quelle squadre storicamente lontane dal grande giro, ad inventare,  letteralmente da zero, due serie vincenti sempre partendo dai bassifondi della Seconda Divisione. A British Legend.


Quando Brian Clough lascia il calcio agonistico a causa di un grave infortunio deve ancora compiere 28 anni. E’ il giorno di Santo Stefano (il cosiddetto Boxing Day) del 1962.
Dopo inutili tentativi di ripresa dell’attività agonistica, diventa, a soli trent'anni, il più giovane allenatore del Regno Unito e nell’Hartlepools United inizia il suo sodalizio con Peter Taylor, ex compagno di squadra al Middlesbrough e destinato ad essere il suo braccio destro per tutta la sua nuova carriera. I due si intendono a meraviglia e nasce una collaborazione reciproca fondata sul rispetto che poi sfocerà in un'amicizia come poche, capace di compiere autentiche imprese sportive . Infatti, in quattro anni di quarta divisione costruiscono una squadra pronta per la promozione che in seguito arriverà quando entrambi saranno già passati al Derby County. Ed è proprio a Derby, davanti alle anguste tribune di legno del "Baseball Ground " a partire dalla stagione 1967 - 1968, che Clough realizza il primo miracolo costruendo mattone dopo mattone una squadra destinata a diventare una delle più forti del Paese. L'occasione si presenta subito: 1968, 3° turno di FA Cup. Il caso vuole che nei sorteggi si trovino di fronte il Leeds United di Don Revie (rispettivamente squadra e allenatore più importanti e vincenti dell'epoca) e il Derby County, appunto, modesta squadra di Seconda Divisione. L'attesa nella città di Derby è frenetica, tanto che lo stesso Clough pretende dai magazzinieri sino ai suoi giocatori, passando per gli addetti alle pulizie degli spogliatoi, il massimo possibile: è una grande sfida, contro una grande squadra, insomma, non si vuole per nulla sfigurare. Ed è in parte così, la gara termina 2-0 per il Leeds (con un rigore parecchio generoso) se non fosse che il collega avversario Don Revie non lo considera minimamente. Nessun saluto, nessuna presentazione, nessuna stretta di mano, niente di niente. Ne nasce una lunga faida personale. Brian Clough da quel momento, visto il trattamento subito e la poca considerazione ricevuta ha un solo obiettivo: battere Don Revie. Ma prima di poter far ciò, bisogna salire di categoria, e vincere la Seconda Divisione. Ed è quel che succede  la stessa stagione, in cui il Derby County domina letteralmente vincendo il campionato ed è promosso in Prima Divisione. E l'occasione si presenta subito,nel campionato seguente, nelle prime giornate : nuovamente Leeds - Derby, stavolta in trasferta e per Clough la prima possibilità di rifarsi. Finisce 5-0 per i padroni di casa e Clough è disperato, ma convinto che possa riuscire nell'impresa. Il suo Derby County nei primi due anni in Prima Divisione, gioca un buon calcio, ottenendo parecchi successi che proiettano la squadra sempre a ridosso delle prime. E' una squadra "tignosa" come il suo allenatore, ma è anche una squadra capace di interpretare al meglio le caratteristiche tipiche del calcio inglese e scozzese fatto di velocità, aggressività, ritmo, alle quali Brian Clough, senza snaturarle, riesce ad associare anche un certo ordine tattico. Risultato? Vittorie, anche larghe contro le più forti squadre inglesi di allora, tra cui naturalmente anche il Leeds e vittoria del campionato nel 1971-1972. I “Rams” possono festeggiare il loro primo titolo in 88 anni di storia.
E’ un trionfo che supera ogni immaginazione, ma Clough è scatenato e vuole di più, la sua ambizione lo porta a pretendere  subito il trionfo europeo.
In Coppa Campioni, l’anno dopo, è raggiunta agevolmente una semifinale storica contro laJuventus in due partite memorabili per intensità e per il vespaio di polemiche che sono destinate a sollevare. Accade che, a Torino, nella partita di andata vinta dalla Juve per 3-1 l'arbitro Schulenburg ammonisca Archie Gemmill e Mc Farland, che sono glà diffidati, e li escluda quindi dalla partita di ritorno.A fine partita Clough è una furia. Le sue esternazioni sono decisamente sopra le righe ed imbarazzano non poco l’UEFA e la Football Associationin particolare quando afferma che :- “Dentro lo spogliatoio dell’arbitro c’erano gli italiani, prima della gara e durante l’intervallo !”-.
La dirigenza juventina non risponde alle provocazioni, ma nasce lo stesso qualche attrito nei corridoi dello spogliatoio ed all’uscita della Sala Stampa, quando un Brian Clough sempre più furibondo viene sorpreso ad urlare: “Fucking Italian bastards !”  ovvero "Italiani imbroglioni bastardi!", una frase che non smentirà mai.
Non bastasse questo a fine gara Peter Taylor cerca addirittura di assalire l’arbitro, ma la polizia lo blocca, nasce un  diverbio e Taylor rischia addirittura l’arresto. 
Clough, nonostante gli ottimi risultati, è profondamente deluso della situazione in cui si è venuto a trovare, infatti, dopo un paio d’anni esaltanti, attorno al club non avverte più l’entusiasmo di un tempo. Ci sono continui litigi con Sam Longson, il presidente, che vuole puntare ad un incarico nella potente federazione inglese e teme che il comportamento del suo manager, spesso in aperta polemica con la Football Association sulla stampa ed in televisione, possa danneggiarlo. Per cui Clough addirittura decide di dimettersi, insieme a Peter Taylor. 
A quel punto si apre il primo ed unico periodo buio del tecnico: dapprima litiga prepotentemente con Taylor (i due si riappacificheranno qualche mese dopo) e  diventa allenatore in terza serie del Brighton, successivamente vista la mancanza di prospettive viene contattato dagli acerrimi rivali del Leeds. Già, proprio loro, orfani di Don Revie, divenuto intanto ct della Nazionale inglese. L'avventura per Clough dura 44 giorni e si conclude malissimo; non nasce mai un vero feeling, anzi viene accusato dai suoi giocatori e dai tifosi di voler far perdere apposta il Leeds, schierando i giocatori meno bravi. Clough venne esonerato, ma dopo aver preso, come clausola per la rescissione, 25.000 sterline, il pagamento delle sue tasse sulla propria casa a opera del Leeds e una Mercedes. Ma Brian Clough non perde tempo e sin dalla successiva stagione segue la strada intrapresa in precedenza con il Derby: allena in Seconda Divisione il Nottingham Forest, e sale subito in Prima Divisione. Al primo tentativo, grazie a tre acquisti azzeccati riesce a vincere il titolo con una squadra neopromossa e nei due anni successivi addirittura un traguardo inimmaginabile: la vittoria in Coppa dei Campioni, per due volte consecutive. Davvero strano il calcio. Allenerà per 18 anni il Nottingham ottenendo altri successi minori, ricevendo critiche continue e punzecchiando sempre i suoi colleghi (spesso mancando di rispetto, come nel caso dell'omosessualità di Justin Fashanu...ndr) e litigando in maniera decisa e definitiva con Peter Taylor per divergenze personali alla fine degli anni '80. 



La morte dell’ex amico e collega Peter Taylor, avvenuta senza che si rappacificassero dopo sette anni senza rivolgersi la parola, la tragedia di Hillsborough, le polemiche e le denunce che erano seguite alla vicenda, il veleno che gli era piovuto addosso dopo che aveva espresso la sua opinione sulle responsabilità dei tifosi del Liverpool, e soprattutto il dolore per la morte di quei 96 giovani giovani tifosi lo avevano provato forse più di quanto fosse disposto ad ammettere anche a sé stesso.
Le cifre della sua carriera sono quanto mai eloquenti: in ventotto anni ha collezionato 1319 panchine, di cui 907 solo a Nottingham, vincendo due campionati, due Coppe Campioni, la Supercoppa Europea, quattro Coppe di Lega, il Charity Shield ed una quantità di tornei minori.
Brian Clough venne inserito nella Hall of Fame del calcio inglese non appena questa venne inaugurata (nel 2002). Considerato uno dei più grandi allenatori della storia del calcio, detiene il singolare primato di aver vinto tutto senza allenare squadre di prima fascia.
Morì di tumore il 20 settembre del 2004 all'età di 69 anni, ma resta per tutti il miglior allenatore che un team inglese abbia mai avuto. Arrogante e scontroso quanto bravo e vincente , cui hanno dedicato il film "Il maledetto United". Un allenatore che non si è visto nè prima nè dopo. Proprio da top one.




di Giuseppe Girardi
twitter: @gg230591


Fonte: wikipedia: Brian Clough

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